CHI SIAMO

ORGANIZZAZIONE DEL SETTORE

Coordinatore del Settore Educazione al Patrimonio Culturale e Paesaggistico è Anna Di Gregorio, distaccata dal MIUR presso l’Associazione
email: educazioneformazione@italianostra.org

Consigliere Nazionale responsabile del Settore Educazione al Patrimonio Culturale e Paesaggistico è Adriana Chirco delegato.educazione@italianostra.org

Il Settore si avvale del contributo di un Comitato Scientifico composto da esperti: referenti regionali del Settore, professori universitari, rappresentanti dei Ministeri dell’Istruzione e della Cultura, esperti per le nuove tecnologie e la comunicazione.

I CR e le Sezioni di Italia Nostra nominano un proprio referente per l’Educazione.

L'Educazione al Patrimonio Culturale per Italia Nostra

Fin dalla sua fondazione, nel 1955, Italia Nostra considera strategica l’educazione e la formazione di giovani e adulti sui temi del paesaggio, l’ambiente e i beni culturali nella convinzione che solo cosa si conosce si può tutelare e valorizzare. Il riferimento di base dell’azione di Italia Nostra è costituito dall’art. 9 della Costituzione Italiana che definisce l’impegno solenne della Repubblica per la tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio del Paese – come radici della nostra identità, intreccio unico fra arte, opera dell’uomo e natura – nonché nella promozione dello sviluppo della cultura e della ricerca scientifica e tecnica – come presupposto del progresso e del futuro per il Paese e per i cittadini. Il Settore per l’Educazione al Patrimonio culturale, paesaggistico e ambientale di Italia Nostra – nelle sue proposte educative – ritiene di dover focalizzare l’attenzione su tre punti :

• conoscenza per la difesa del patrimonio culturale, materiale ed immateriale, diffuso (paesaggio) e puntuale (beni culturali);
• attuazione di percorsi formativi tesi a promuovere la cittadinanza attiva e responsabile, tramite l’educazione alla partecipazione;
• sostenibilità ambientale, fondata sull’equità sociale e sulla sobrietà.

Italia Nostra sostiene che un settore cruciale di investimento per il progresso del Paese è quello dell’educazione, che ha il suo fulcro nella Scuola. Con tale convinzione, tutte le strutture di Italia Nostra collaborano con le istituzioni scolastiche nazionali e locali per sostenere e arricchire l’offerta educativa e formativa. Nuove opportunità di collaborazione tra la nostra Associazione e la Scuola derivano dalla Legge 107/2015. I riferimenti più interessanti in tal senso – peraltro molto prossimi alle modalità di collaborazione già sperimentate nei decenni tra Italia Nostra e la Scuola – sono costituiti da :

• l’apertura della comunità scolastica al territorio (comma 2);
• gli obiettivi formativi indicati (comma 7) e in particolare quelli della lettera c (competenze nella cultura musicale, nell’arte e nella storia dell’arte, ecc.), nella d (competenze in materia di cittadinanza attiva e democratica), in quella e (sviluppo di comportamenti responsabili ispirati alla conoscenza e rispetto della legalità, della sostenibilità ambientale, dei beni paesaggistici e del patrimonio e delle attività culturali), nella lettera i (potenziamento delle metodologie laboratoriali), nella lettera m (valorizzazione della scuola intesa come comunità attiva aperta al territorio;
• la centralità del POF, ora triennale, per la progettazione, programmazione e qualità della scuola (commi 12 e 14);
• nella necessità e importanza dell’aggiornamento dei docenti (commi 121 e 124), in quanto primi e principali interlocutori dei giovani nel loro percorso di istruzione e, insieme alle famiglie, di educazione.

La collaborazione di Italia Nostra con la Scuola trova espressione qualificata nel protocollo di intesa con il Ministero dell?

istruzione, rinnovato periodicamente fin dal 1974. Allo stesso tempo, dato che l’interlocutore privilegiato per la tutela del patrimonio storico-artistico e del paesaggio è costituito dal Ministero della cultura, Italia Nostra ha stipulato protocolli di intesa con diverse delle sue direzioni (Direzione degli Archivi, Direzione per l’Educazione e la Ricerca).

Italia Nostra ha istituito fin dal 1971 un Settore specifico per l’educazione e la formazione sia dei giovani che degli adulti. Con il prezioso impegno sezioni associative territoriali, il Settore “Educazione al Patrimonio Culturale” opera per attivare iniziative di educazione sia all’interno della scuola che al suo esterno e per favorire l’interazione tra i vari soggetti attivi nel campo educativo. Nelle sezioni, gli attori di tali azioni educative sono i “gruppi di lavoro dedicati all’Educazione e alla Formazione sulle problematiche del Patrimonio” che propongono percorsi per la conoscenza e valorizzazione della Cultura italiana locale. Italia Nostra annualmente propone alle scuole una tematica rispetto alla quale declinare l’educazione e la formazione dei giovani; Italia Nostra non propone un “programma” o un “pacchetto” predefiniti: piuttosto propone un percorso di costruzione della competenza chiave di cittadinanza da perseguire secondo il procedimento della ricerca-azione, declinando opportunamente gli assi culturali e contestualizzando la proposta nel tessuto geografico e socio-economico dell’Istituto Scolastico e degli studenti, secondo le indicazioni della L. 59/1997 sull’Autonomia Scolastica. Nella convinzione che i docenti della scuola primaria e secondaria – in quanto interlocutori privilegiati dei giovani nei loro percorsi educativi – sono i veri ideatori e attuatori delle iniziative e delle modalità con cui sviluppare concretamente la proposta associativa.

Oltre 40 anni di Attività nel Settore

Italia Nostra rivendica, a buon diritto, la priorità nell’avere istituito al suo interno un Settore specifico per l’educazione e la formazione, dato che considera l’educazione e la formazione alla conoscenza scientifica e storica del patrimonio culturale, insieme alla sua tutela e valorizzazione, un potente fattore di identità territoriale e valoriale, una occasione privilegiata di educazione alla cittadinanza partecipata e responsabile, un ambito di acquisizione di conoscenze e competenze, un principio fondamentale per uno sviluppo equo e sostenibile. Il Settore ha mantenuto la denominazione di Educazione Ambiente fino al 2006, denominazione poi aggiornata in Educazione e Formazione; nel 2010, infine, il Consiglio Direttivo Nazionale ha definito la denominazione del Settore in Educazione al Patrimonio Culturale, Paesaggistico ed Ambientale per richiamare immediatamente i fini che ad esso assegna lo Statuto associativo e per sottolineare la specificità della mission di Italia Nostra.

Nel 1974 esce il primo Bollettino associativo monografico dedicato (n. 121), dal titolo alla “Educazione Ambiente”. Nel 1975 si svolge a Spoleto il corso “Scuola e Ambiente”, il primo dei numerosi corsi di aggiornamento nazionali per insegnanti con il patrocino ed il sostegno dell’allora Ministero della Pubblica Istruzione. Negli anni tra il 1976 ed il 1987 il settore realizza una collana di sussidi didattici in collaborazione con note case editrici nazionali; parallelamente vengono prodotti i primi sussidi audiovisivi per la scuola. Dal 2008 è on line il sito dedicato al settore; nel 2013 è stato pubblicato il primo e-book.. Un recente accordo con la Treccani prevede la realizzazione della collana “Aladino” di strumenti didattici, in formato e-book e pdf che saranno distribuiti gratuitamente. Negli oltre quaranta anni il Settore nazionale, in collaborazione con le 200 sezioni territoriali, ha continuato ad attivare le occasioni di educazione sia all’interno della scuola sia al suo esterno, ed a favorire l’interazione tra questi due ambiti; ha organizzato numerosissimi seminari e corsi di aggiornamento, campagne di informazione e sensibilizzazione, ricerche, progetti, pubblicazioni e sussidi didattici incentrati sulle principali tematiche del territorio e con una particolare attenzione alla ricerca-azione pedagogica e didattica. Dal 2006 Italia Nostra è accreditata definitivamente dal MIUR come Ente di formazione per i docenti.

Le Linee Nazionali di Educazione al Patrimonio

• Il contesto della Proposta educativa di Italia Nostra : Le ragioni che portarono nel 1955 alla fondazione di Italia Nostra persistono tuttora ed hanno avuto nei decenni trascorsi drammatiche conferme. La situazioni nazionale e quella mondiale confermano l’attualità e la validità della proposta di Italia Nostra per un diverso modello di sviluppo umano fondato sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale materiale ed immateriale, sulla sostenibilità nel rapporto uomo-ambiente, sulla cittadinanza attiva e responsabile, sulla memoria della storia come fondamento del futuro, sulla conoscenza e sul rispetto delle diverse identità culturali. I drammatici eventi calamitosi, che ormai si ripetono quasi quotidianamente, dichiarano che la cura del territorio e del suo patrimonio non è più rinviabile. Non sussistono ormai dubbi sulla rapidità e gravità del cambiamento climatico, mentre le politiche e più ancora le azioni di mitigazione sono intrappolate in discorsi e conflitti di interessi. La crisi economica, ormai quasi decennale, non ha trovato finora soluzioni convenzionali, più o meno facili e condivise: alla necessità di una diversa allocazione ed un diverso utilizzo delle (seppur limitate) risorse corrispondono fatti molto sporadici e discontinui. La grave crisi occupazionale si estende dai giovani a tutte le fasce di età: Italia Nostra, e non solo essa, sostiene che possono essere individuati e sostenuti nuovi settori di attività ed occupazione basati sulla cultura, sulla ricerca, sull’ambiente e sull’innovazione. L’ampiezza, la gravità e l’urgenza delle problematiche da affrontare richiedono che si mobilitino tutte le intelligenze, che si attivino rinnovati spazi e modi di partecipazione e di cittadinanza e si assuma un convinto e duraturo impegno per l’istruzione e la formazione. E le soluzioni non possono essere “locali” e neppure solo “nazionali”. Tuttavia, oggi come allora, non mancano motivi di speranza e testimonianze di impegno. Sono segni e iniziative verso quel cambiamento epocale auspicato da più parti – culturali, religiose, politiche e, anche, economiche – nei rifermenti, negli stili di vita e nelle priorità e finalità. Tali segni ed iniziative vanno raccolti, discussi, valutati, messi in rete, rafforzati e coordinati. E bisogna tornare a progettare e operare per tempi medi (o lunghi) affinché tali segni ed iniziative abbiano modo di dispiegarsi e svilupparsi.

• Italia Nostra e l’Educazione al Patrimonio Culturale : Sulla base del principio di sussidiarietà – che da sempre contraddistingue l’impegno di Italia Nostra a fianco delle Istituzioni – l’attività nel campo della formazione e della ricerca educativa e didattica è sviluppata il più delle volte in collaborazione con le componenti territoriali sia del sistema scolastico italiano, che di altri uffici educativi (come quelli del MiBACT e del MATTM), con le Università, non di rado in partenariato con altre associazioni. Italia Nostra mette al centro di tutta la sua attività il legame tra uomo, ambiente e natura e identifica l’espressione di questo legame nel paesaggio – forma percepibile del territorio – inteso come “espressivo di identità, il cui carattere deriva dall’azione di fattori naturali, umani e dalle loro interrelazioni.” E come “rappresentazione materiale e visibile dell’identità nazionale” (cit. dall’art. 131 del Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio). Il tema del paesaggio è ancora oggi di stringente attualità e preoccupazione, a causa del sempre maggior consumo di suolo e di risorse non rinnovabili, della progressiva riduzione nei livelli di partecipazione e di cittadinanza nella tutela e nella progettazione del proprio patrimonio territoriale (vedi Convenzione Europea sul Paesaggio), a causa della presenza di organizzazioni malavitose nei contesti territoriali e nelle attività collegate all’utilizzo delle sue risorse, per la scarsa qualità anche estetica del territorio, ma anche a motivo degli effetti che un paesaggio – bello o brutto – ha sulla formazione della persona e sulla qualità del vivere quotidiano. L’Associazione propugna un approccio trasversale di lettura del paesaggio per riconoscerne la complessità, le specificità, le qualità e i rischi. La conoscenza del paesaggio – costiero, rurale, tematico, urbano e periurbano – assunto come laboratorio didattico d’eccellenza, è promossa con appropriata metodologia in chiave sistemica, quale campo interdisciplinare di indagine e di studio. La proposta educativa che Italia Nostra, attraverso il Settore EPC, indirizza agli enti ed organismi educativi, è la prosecuzione coerente ed aggiornata delle esperienze realizzate con le scuole nei numerosi anni di attività e che hanno promosso ricerche e formato l’abitudine ad osservare il territorio ed i suoi elementi costitutivi. Con questa proposta Italia Nostra intende offrire, soprattutto, un esempio di metodo e nuovi strumenti di lettura per il riconoscimento, la comprensione e l’interpretazione di alcuni concetti base, quali il territorio e le sue risorse, l’opera dell’uomo e la formazione dei diversi tipi di paesaggio e di beni culturali. Il metodo educativo che Italia Nostra propone vuole suscitare nei cittadini del nostro Paese la conoscenza delle potenzialità formative del Patrimonio Culturale, in grado di incidere su competenze e comportamenti relativi alla persona nel suo complesso, riferibili alla cittadinanza attiva e democratica e non legate esclusivamente all’ambito disciplinare istituzionale o a parziali aperture interdisciplinari.

• “Le pietre e i cittadini” ovvero le città come opera d’arte : Così si potrebbe parafrasare, con i versi di Giacomo Leopardi, l’attuale rovina e l’abbandono dei centri storici italiani. I più importanti (come Venezia, Firenze, Roma) ridotti a un luna park per turismo di massa; rapidamente svuotati dei loro abitanti (Venezia ormai sotto i 50.000; Roma da 300.000 a 100.000) e delle attività tipiche delle antiche polis; con case affittate a bed-and-breakfast; con i servizi pubblici sotto stress ad iniziare dall’igiene e dalla sicurezza. I più piccoli (come quelli dell’Umbria ricostruiti e restaurati dopo il terremoto del 1997) abbandonati ormai dagli antichi abitanti, scesi a valle in case più nuove ed “aggravati” dai tagli ai servizi pubblici. Ma ci sono anche molti positivi tentativi di recupero, soprattutto per i piccoli centri: i progetti di alberghi “diffusi”, la “Rete dei Borghi di eccellenza”, la srl “Borghi”, le bandiere arancioni dei comuni e del TCI, le città slow.org.

... O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le colonne e i simulacri e l’erme
Torri degli avi nostri,
Ma la gloria non vedo,
Non vedo il lauro e il ferro ond’eran carchi ...

Il tema dei centri storici è stato già trattato da Italia Nostra nella campagna “Paesaggi Sensibili 2009”. È tempo di ritornarci!

“Le pietre e i cittadini” : le città antiche sono i luoghi di nascita della cittadinanza, della civiltà democratica, della coesione sociale. I loro monumenti, le chiese, le case, i palazzi, le vie, le piazze, gli usi, i tempi e i modi di vivere, richiedono indagini storiche, culturali e civili: tutte da insegnare e fare. Perché il nostro patrimonio sia ancora e sempre una risorsa che aiuta a crescere come cittadini, un patrimonio collegato ai diritti fondamentali della persona; per riscoprire l’indissolubile legame tra centri urbani e territorio circostante, come centri di servizi, di aggregazione e di cultura. Perché il centro storico sia il polo ordinatore dell’intera città, con il suo perdurare e sedimentarsi nel tempo, con il progressivo accumularsi di testimonianze e risorse sociali, economiche e culturali. I centri storici (tutti) sono per noi un ‘unico monumento di cultura urbana’ secondo il presupposto che l’intero insediamento storico vada considerato, per principio, come un insieme unitario, un unico pur se complesso bene culturale. Italia Nostra è ancora oggi portatrice delle idee di Antonio Cederna e di altri storici dell’architettura che nel 1960 hanno dato vita alla “Carta di Gubbio” che raccomanda che siano: “rifiutati i criteri del ripristino e delle aggiunte stilistiche, del rifacimento mimetico, della demolizione di edifici a carattere ambientale anche modesto, di ogni “diradamento” ed “isolamento” di edifici monumentali attuati con demolizioni nel tessuto edilizio, ed evitati, in linea di principio, i nuovi inserimenti nell’ambiente antico,…”

I centri storici : ma anche i problemi delle periferie o degli abusi che non si riesce ad abbattere. Ed l’impegno per il loro riscatto anche architettonico, anche paesaggistico. I centri storici: ma anche i piccoli borghi o gli insediamenti residenziali e produttivi (le ville venete o tuscolane, le masserie, fino al complesso della Reggia di Caserta – Tenuta di Carditello – Colonia di S. Leucio) perché l’insediamento urbano è (era, tornerà ad essere?) strettamente legato al territorio. Il nostro obiettivo educativo vuole essere quello di incoraggiare i giovani a interessarsi di questi problemi sotto la guida culturale e competente dei propri insegnanti, a capirne le ragioni e le conseguenze, ad esaminare la documentazione storica e gli archivi di memorie della città, a entrare in contatto con esperti (storici, architetti, urbanisti, anche grazie alla collaborazione di Italia Nostra), perché divengano parte attiva nella conservazione della memoria e affinché vivano e diano nuova linfa al tessuto sociale e urbano, cosicché esso torni ad essere il loro habitat.

“Le pietre e i cittadini” Senza pretese di esaustività argomenti per lo sviluppo di un percorso educativo e per un’attività didattica interdisciplinare, possono essere :

• i centri antichi : etrusco, greco, romano e i rispettivi modelli sociali e politici;

• la città e l’ordinamento del territorio : dalla centuriazione allo sprawl;

• il progetto della città dal Risorgimento all’Ottocento;

• le componenti del centro storico : le mura, le piazze, i palazzi, la viabilità, etc;

• il centro urbano e il paesaggio agrario : i segni dell’interdipendenza;

• i centri urbani e i rischi naturali;

• la progettazione sociale delle città (partecip-azione, riappropri-azione);

• la rappresentazione dei centri storici e del paesaggio tra arte e documento;

• la città e i vuoti : il giardino all’italiana, il parco urbano, gli orti urbani;

• il paesaggio urbano : elementi qualificanti e detrattori.

• L’istruzione e l’educazione come responsabilità sociale : Negli anni ‘70 del secolo scorso Italia Nostra iniziò ufficialmente l’interazione con le scuole “per chiedere collaborazione nell’opera di difesa dell’ambiente in cui viviamo – natura, campagna, città, aria, acque e terra – dai pericoli che minacciano di renderlo inabitabile”. Rispetto a quegli anni, che sembrano così lontani, la società è più complessa e più globalizzata, sono aumentati gli stimoli cui sono sottoposte le giovani generazioni; stimoli che sono in gran parte solo di tipo commerciale e che determinano spesso un adeguamento dei giovani verso uno pseudo-benessere fittizio e di breve periodo. Per evitare vecchie e nuove marginalità o dipendenze, c’è bisogno di un modello educativo e formativo permanente che si basi su una proposta valoriale, su solide conoscenze e su una forte capacità di selezione e discernimento. Né la scuola né la famiglia possono oggi, da sole, “affrontare” l’istruzione e l’educazione delle giovani generazioni. L’educazione deve tornare ad essere pensata e praticata come un bene comune, e l’istruzione come investimento e progetto per il progresso societario. Esse debbono diventare (o tornare ad essere) “preoccupazione” e “cura” anche dei soggetti territoriali, produttivi, culturali tramite azioni condivise e sinergiche fondate sull’insieme di riferimenti valoriali contenuti nella nostra Costituzione e nei principali documenti mondiali (Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo, …). Proprio a partire da questo interesse (bene) comune è auspicabile e necessario che a fianco della scuola – cui compete il ruolo primario dell’istruzione – si costituisca una rete di sinergie e complementarietà composta dai soggetti territoriali dell’associazionismo, del volontariato, delle istituzioni locali, degli altri enti di formazione. La recente legge 107/2015 sembra sollecitare anche in questo senso. Italia Nostra propone inoltre di realizzare in ogni scuola un “polo di cultura” dove possano trovare tempo e spazio le iniziative dei giovani, dei soggetti culturali, luogo di confronto e dibattito, di esposizione e disseminazione: affinché la scuola torni ad essere elemento qualificante del contesto territoriale e sociale e la cura delle giovani generazioni sia nuovamente oggetto di attenzione e di impegno societario.

• La Scuola per la conoscenza e la tutela : La Convenzione europea sul valore del patrimonio culturale per la società (2007), più nota come Convenzione di Faro presenta il patrimonio culturale come :

• fonte utile allo sviluppo umano – quindi con funzioni educative -, alla valorizzazione delle diversità culturali e alla promozione del dialogo interculturale;

• come modello di sviluppo economico fondato sui principi di utilizzo sostenibile delle risorse.

La Convenzione tratta della persona piuttosto che dell’oggetto. Si àncora ai significati del patrimonio, alla sua interpretazione ed all’etica dell’uso per il beneficio dell’insieme della società. Il patrimonio è considerato come un fattore di legame sociale e di coesione che suscita un sentimento di appartenenza comune nella costruzione delle società. La costruzione di conoscenze, e ancor più di capacità e competenze in riferimento ai beni culturali ed al paesaggio, inteso come bene comune/casa collettiva (Convenzione Europea del Paesaggio), comporta per i giovani sia la maturazione culturale che la possibilità di sperimentare il precorso educativo e le sue componenti partecipative di cittadinanza attiva. Ai docenti, e a quanti impegnati nell’educazione e nell’istruzione, compete ricercare strategie e azioni educative con e per il patrimonio culturale e individuarne le linee guida e i programmi, con l’obiettivo di trasformare i giovani da consumatori “predatori” in fruitori “protettori”. Nel formulare le strategie e le azioni educative riteniamo necessario tenere presente alcune domande :

• Come percepiscono le giovani generazioni il nostro patrimonio culturale?

• Come valutano le attività messe in campo per la formazione di una coscienza diffusa e condivisa del patrimonio culturale?

• Sono disposti ad impegnarsi per la partecipazione attiva alla conoscenza, conservazione e valorizzazione del patrimonio culturale?

Agli studenti, opportunamente sollecitati e coordinati dai propri docenti, Italia Nostra vuole proporre opportunità di ricerca-azione da sviluppare nell’ambito scolastico che, partendo dalle metodiche di analisi del paesaggio, li conducano anche a formulare proposte di tutela, di valorizzazione e di fruizione sostenibile nonché a riconoscere e praticare modelli comportamentali coerenti. Italia Nostra inoltre, nell’ambito dell’alternanza scuola – lavoro (Legge 107/2015, comma 33) e dei tirocini formativi, propone agli studenti esperienze concrete anche in partenariato con enti ed istituzioni locali.

• La costruzione di un percorso didattico ed educativo per la conoscenza e la tutela : Con riferimento al tema de “Le pietre e i cittadini” le fasi dell’attività della ricerca-azione possono essere individuate in :

• Definizione dell’obiettivo (educare per prevenire) - Formazione di un elenco/catalogo dei centri storici (o di loro parti significative o di particolari beni culturali nel loro contesto) per una ricerca delle permanenze, delle trasformazioni e/o alterazioni, del progressivo cambiamento dell’identità (genius loci) delle nostre città storiche;

• Riconoscimento delle conoscenze-competenze necessarie per la ricerca-azione (autovalutazione) - Analisi dei prerequisiti necessari per lo svolgimento delle attività (sappiamo fotografare?, sappiamo leggere una carta topografica?, sappiamo valutare l’attendibilità delle fonti documentarie?), eventuali azioni di rinforzo, eventuale ridefinizione dell’obiettivo;

• Ricerca (educare per tutelare) - inquadramento generale del territorio sul quale insiste l’indagine (notizie storiche, riferimenti letterari, iconografia storica); analisi dell’ambio territoriale e degli elementi caratterizzanti il paesaggio urbano / il bene culturale; acquisizione delle documentazioni dalle diverse fonti (mappe, planimetrie, rappresentazioni, documentazione, …) e loro sistematizzazione; acquisizione di dati diretti relativi all’oggetto della ricerca (rilievo metrico, rilievo fotografico, testimonianze, …) e loro sistematizzazione; confronto con le fonti documentarie; redazione di una scheda storico-descrittiva: per la conoscenza e l’interpretazione dell’oggetto di indagine e dei suoi elementi di connotazione naturali ed antropici (chiese, abitazioni, complessi monastici, giardini storici, strade e piazze, corsi d’acqua, alberate ecc.)

• Produzione di elaborati e proposte (educare per valorizzare / riqualificare) : realizzazione di un prodotto conclusivo rivolto all’esterno (presentazione del centro storico /bene culturale indagato; proposta di un itinerario culturale per la sua conoscenza e fruizione; realizzazione di azioni concrete a favore della tutela e valorizzazione del bene) affinché l’attività non resti fine a se stessa. La produzione di elaborati trova diretta corrispondenza nei materiali e nelle tecniche che gli insegnanti avranno ritenuto più opportuni (si suggerisce comunque di utilizzare le potenzialità messe a disposizione dalle TIC).

• Confronto e verifica conclusiva (valutazione) : realizzazione di mostre, pubblicazioni, seminari, iniziative di animazione territoriale per presentare le attività e i risultati della ricerca-azione alla comunità scolastica, al territorio ed ai rappresentanti delle amministrazioni e degli enti. Si suggerisce anche la partecipazione al Concorso scolastico indetto annualmente da Italia Nostra e legato alla tematica “Le pietre e i cittadini” (vedi www.italianostraedu.org). La metodologia proposta da Italia Nostra alle scuole dell’autonomia, per lo sviluppo del Progetto Educativo Nazionale, trova i suoi elementi fondativi :

1) nell’educazione alle “competenze di vita” (life skills), che si compongono in quella generale di cittadinanza

2) nell’interdisciplinarietà, come essa si configura nel contesto normativo a partire dal D. Lgs 59/2004, e dalle opportunità offerte dalla flessibilità didattica ed organizzativa dell’autonomia nonché dalle possibilità applicative della didattica laboratoriale

3) nella partecipazione attiva dello studente e del gruppo-classe al percorso formativo ed educativo mettendo in gioco le conoscenze, le competenze e le capacità di ciascuno

4) nella educazione come responsabilità sociale, espressione specifica della sussidiarietà (art. 118 della Costituzione) tra i numerosi soggetti che concorrono alla definizione e alla realizzazione dell’“offerta formativa”

La disamina delle esperienze realizzate in questi ultimi anni da Italia Nostra con scuole di diversi ordine e grado, indica negli ambiti seguenti più idonei per le attività di ricerca-azione :

• il paesaggio raccontato : come acquisizione del patrimonio culturale e territoriale, del rapporto dialettico uomo-natura e come riproposizione in un linguaggio autonomo e creativo delle identità e dei valori culturali locali;

• il viaggio elaborato dai ragazzi per i ragazzi : come esperienza di crescita, realizzato secondo criteri di sostenibilità, come modalità per apprezzare il patrimonio culturale locale, con l’utilizzo di vettori di mobilità sostenibile e secondo criteri di economicità, sicurezza e rispetto ambientale e sociale;

• protagonisti del ben-essere : ovvero l’educazione e la formazione verso stili di vita sostenibili per la qualità dell’ambiente e del territorio e verso la responsabilità sociale che porta a praticare la sostenibilità.

Ulteriori indicazioni possono esser reperite, per ciascuno dei tre ambiti, nel sito nazionale del Settore www.italianostraedu.org, ove è anche possibile consultare esempi di esperienze realizzate da diverse scuole. In sintesi il procedimento di ricerca-azione proposto, contestualizzato nel tessuto geografico e socio-economico dell’Istituto scolastico e degli studenti, rende possibile la costruzione delle competenze di cittadinanza, declinando opportunamente gli assi culturali che concorrono ad essa. Infatti esso permette di :

• analizzare concretamente il territorio per individuarne problematiche e risorse;

• progettare e attuare percorsi didattici trasversali alle discipline ovvero sviluppare Unità di Apprendimento finalizzate;

• favorire la didattica laboratoriale ed il lavoro sul campo;

• promuovere il protagonismo dei ragazzi e nuove modalità di dialogo docente-discente;

• coinvolgere i diversi attori del contesto scolastico, a cominciare dalle famiglie;

• collaborare sinergicamente con altre agenzie formative, sia pubbliche che dell’associazionismo;

• costruire reti di partenariato per la tutela e la valorizzazione del patrimonio culturale.

• Nuove sollecitazioni per l’istruzione e l’educazione : A fine marzo 2014 i referenti nazionali, locali e scolastici del Settore Educazione al Patrimonio Culturale si sono riuniti per una tre-giorni di scambio, valutazione e proposizione in vista del nuovo anno scolastico. Gli intervenuti hanno voluto richiamare l’attenzione del Settore, dei referenti e dei docenti (e tramite loro degli studenti e delle Scuole) su tre aspetti innovativi dell’azione didattica, in buona parte interrelati :

A) Le generazioni 2.0: la diffusione delle TLC, di internet e dei social network facilitata dalle nuove strumentazioni mobili elettroniche. Tali disponibilità vanno opportunamente considerate e portate all’interno della ricerca-azione per risolvere alcuni fattori “problematici” presentati oggi dai modelli didattico-pedagogici “tradizionali”: la maggiore ricettività dei ragazzi all’innovazione (ed alle mode), la velocità nel cambiamento e nel “consumo” delle proposte avanzate all’ “attenzione” dei giovani, la possibilità (estesissima) di acquisire dati e informazioni ma anche conoscenze e competenze (anche se la velocità e la quantità comportano il rischio della acriticità), la difficoltà (in senso lato) linguistica della comunicazione inter-generazionale, l’estendersi degli “spazi esperienziali” molto al di là del locale e la contestuale esigenza di radicamento (e le sue distorsioni: dal localismo esasperato, al bullismo, al razzismo). L’utilizzo delle “nuove” tecnologiechiede anche di rafforzare la capacità critica di discernimento e quella di valutazione ed autovalutazione. Sembra necessario operare un ripensamento dei metodi e strumenti tradizionali dell’istruzione (insegnamento ed apprendimento) e una ridefinizione del rapporto educativo docente-discente fondandolo sull’autorevolezza e sul metodo conoscitivo piuttosto che sulle nozioni-informazioni. Queste opportunità tecnologiche possono inoltre promuovere l’apprendimento collaborativo e le competenze quali bene comune.

B) L’educazione al Patrimonio e i “nuovi cittadini”: la presenza di bambini e ragazzi nati in Italia da genitori immigrati, o giunti in Italia a volte in modo fortunoso, è ormai un fatto diffuso raggiungendo a volte percentuali impressionanti sulla scolaresca. L’istituzione scolastica si preoccupa innanzitutto delle conoscenze basilari per vivere nel nostro Paese ed dell’inserimento tra i loro coetanei. Si tratta spesso di bambini e ragazzi che si stabilizzeranno in Italia, con l’intento di esserne cittadini. Italia Nostra è convinta che essi vadano educati, fin da piccoli, alla conoscenza e comprensione del territorio che costituirà la loro nuova patria. Perché il patrimonio culturale divenga anche per loro un fattore di identità e di cittadinanza; perché si cura ciò che si ama e l’ignoranza rende più possibili gli scempi del nostro territorio e del nostro patrimonio.

C) Le fonti documentarie: la conoscenza e comprensione dei beni culturali necessita della consultazione della documentazione relativa e, finché possibile, dell’originale. Oggi sembrerebbe che il primo problema, grazie alle banche dati ed ai documenti consultabili via web sia in gran parte superato; spesso tuttavia non è verificabile la qualità (e neppure l’autore o la data) di queste fonti. Da alcuni anni molte istituzioni pubbliche, ma anche fondazioni e altri “affidabili” stanno informatizzando le loro risorse: Italia Nostra ritiene che vada fatto un grande sforzo per pubblicizzare queste banche dati, ma anche per rendere la loro consultazione “user friendly”; in questo senso l’interazione con i docenti, in questo caso veri e propri mediatori culturali, appare irrinunciabile. L’accessibilità è comunque ancora “settoriale”: ad esempio, escludendo opportunità come Google Earth, non è dovunque semplice acquisire cartografie o rappresentazioni del territorio. Restano ancora irrisolti alcuni aspetti non secondari come la riproducibilità (legale). Per la scuola, e le sue limitate risorse, sono questioni di non poco conto.

E’ abbastanza evidente come queste tre attenzioni siano interconnesse. Il progetto “Le pietre e i cittadini” permette di aprire ambiti di ricerca-azione didattica su di essi: scuola, associazionismo e enti pubblici e privati possono proficuamente collaborare in questa riflessione e sperimentazione.

Articolazione della Proposta per le Scuole

In continuità con le decennali esperienze, annualmente Italia Nostra rinnova ogni anno la sua proposta educativa alle scuole sui temi della cittadinanza, della sostenibilità, della tutela e valorizzazione del patrimonio culturale ed ambientale del nostro Paese, invitando docenti e studenti a contestualizzare e declinare opportunamente gli assi culturali che concorrono al raggiungimento delle competenze nel loro tessuto geografico e socio-economico. Il Settore, a livello nazionale, affianca il lavoro dei docenti tramite un Corso di aggiornamento che da diversi anni viene realizzato, nei mesi da novembre e marzo, in più sedi per bacini interregionali al fine di facilitare la partecipazione. Il Corso prevede una serie di incontri in presenza, secondo il calendario concordato con le sezioni locali dell’Associazione. Una ulteriore parte delle attività di aggiornamento viene sviluppata in rete, in modalità blended, proponendo ai docenti alcune “schede di esercitazione”, l’analisi di documenti e testi, la partecipazione ad un forum di discussione affinché il corso sia una opportunità di interazione tra i docenti e non solo tra Italia Nostra e il singolo docente.

L’offerta formativa per i docenti è arricchita dai numerosi corsi che i referenti del Settore organizzano a livello locale, spesso in sinergia con altri partner sia associativi che istituzionali. Le iniziative di formazione / aggiornamento organizzate da Italia Nostra e comunicate al MIUR nei tempi debiti comportano il diritto ai giorni di esonero dal servizio (ai sensi del comma 6 art. 4 D.M. 90/2003). Come opportunità di ricerca-azione, i docenti sono invitati a far partecipare le loro classi – o gruppi di studenti – ai Concorsi scolastici proposti sia dalla sede nazionale che da quelle locali con riferimento anche alle tematiche sviluppate durante i Corsi di aggiornamento. La costruzione del percorso di conoscenza e di formazione per la partecipazione al Concorso è competenza del docente e dei Consigli di Classe; i soci e gli esperti di Italia Nostra possono concorrere alla loro definizione, mettono a disposizione le loro conoscenze, possono contribuire a costruire una rete relazionale e di collaborazione per la realizzazione del percorso definito dai docenti. In caso di progetti più articolati e di durata pluriennale, Italia Nostra propone alle scuole di pervenire a una apposita Convenzione. Ad essa possono aderire anche altri soggetti del territorio, sulla base di un programma articolato di azioni e competenze. Usualmente la Convenzione viene stipulata tra l’Istituto Scolastico e la sezione locale di Italia Nostra.

Organizzazione e Strumenti del Settore Educazione

Le attività del Settore Educazione al patrimonio culturale fanno riferimento a :

• il Consigliere Nazionale delegato al Settore per il triennio di mandato
• il coordinatore nazionale, docente comandato annualmente dal MIUR

La riflessione culturale, l’indicazione delle linee progettuali e la predisposizione dei sussidi didattici vengono svolte dal Comitato Scientifico nazionale, composto da una ventina di esperti dell’Associazione, dei Ministeri, delle Università e del mondo della cultura. I referenti regionali rappresentano il settore EPC nei rapporti con le Istituzioni Scolastiche, con gli Uffici ministeriali decentrati (Uffici scolastici regionali e provinciali, Soprintendenze ai BB.CC., ecc.), con gli Assessorati competenti degli Enti territoriali, con le altre associazioni, promuovono la diffusione delle iniziative educative di Italia Nostra, nazionali e locali; segnalano le iniziative degli Enti territoriale a favore della scuola e, in generale, dell’educazione nonché le buone pratiche poste in essere a livello locale; organizzano occasioni di incontro, confronto e progettazione, favoriscono la partecipazione attiva delle giovani generazioni alla vita dell’Associazione. Ruoli e funzioni analoghe svolgono i referenti di sezione. Dal 2013, su invito del Settore, in numerose scuole è stato nominato il Docente Referente per l’Educazione al Patrimonio Culturale – che familiarmente indichiamo come l’Insegnante IN – per mantenere un rapporto di collaborazione più continuativo e fattivo. Componenti del Gruppo di lavoro, referenti e insegnanti IN si riuniscono annualmente per valutare l’andamento delle attività e per avanzare le proposte per quelle future. Le attività del Settore Educazione sono documentate e condivise tramite il sito dedicato www.italianostra.org, mentre la newsletter comunica a tutti gli interessati le novità per l’educazione al patrimonio culturale, e più in generale a carattere pedagogico e didattico, con frequenza quindicinale. Al popolamento del sito e della newsletter concorrono anche i referenti del Settore ed i docenti che ne condividono le attività. Per aderire a Italia Nostra come soci, e quindi per partecipare più attivamente alla vita dell’Associazione, sono previste forme differenti per i docenti e per gli studenti. Per le scuole primarie o secondarie di primo grado è possibile anche far aderire la classe scolastica all’Associazione.